Lo sappiamo da sempre… perché non lo usiamo?
Da tempo immemorabile si dice che il sorriso e la risata abbiano un potere terapeutico, tanto è vero che è diventata famosa e popolare la “terapia della risata”, ora nuovi studi provano che sorridere induce la mente a essere più positiva.
Dagli anni ’70 la PNL dice che quello che facciamo con il nostro corpo, postura, mimica e gestualità, influenza il nostro stato emotivo.
Amy Cuddy ha dimostrato che la postura che adottiamo influisce sul nostro stato emotivo. Ha preso in considerazione due tipi di posture:
- la postura di apertura, che è una posizione di dominanza;
- la postura di chiusura, perché sappiamo che, sia le persone che gli animali, quando non stanno bene, fisicamente o psicologicamente, tendono a “chiudersi” a livello di postura.
Amy Cuddy ha dimostrato che due soli minuti in posizione di apertura provocano:
- un aumento del testosterone, che è l’ormone della dominanza;
- una diminuzione del cortisolo, chè è l’ormone dello stress.
Questi cambiamenti predisponendo la persona a sentirsi forte e sicura di sé.
All’opposto, due soli minuti in posizione di chiusura provcano:
- una diminuzione del testosterone;
- un aumento del cortisolo.
Questi cambiamenti predispongono la persona a sentirsi debole e insicura.
Dato che lo sappiamo, e dato che il nostro corpo è uno “strumento” che abbiamo sempre a nostra disposizione, perché non lo usiamo quotidianamente e consapevolmente a nostro beneficio?
Forse i nuovi studi che dimostrano in modo ancora più “scientifico” che quello che facciamo con il corpo influenza il modo in cui ci sentiamo, potrebbero “convincerci” a “usare” il corpo per aiutarci a gestire il nostro stato emotivo.
Lo studio della University of South Australia
Una ricerca della University of South Australia, conferma che l’atto di sorridere può indurre la mente a essere più positiva.
La ricerca è stata condotta dal dottor Fernando Marmolejo-Ramos, esperto di cognizione umana e artificiale.
È stata pubblicata su Experimental Psychology.
Vedi la ricerca originale:
“Your face and moves seem happier when I smile. Facial action influences the perception of emotional faces and biological motion stimuli”.
Il dott. Fernando Marmolejo-Ramos afferma che:
“Quando i tuoi muscoli dicono che sei felice, è più probabile che tu veda il mondo intorno a te in modo positivo”.
Lo studio è stato sviluppato inducendo un sorriso “artificiale” ai partecipanti, chiedendo loro di tenere una penna tra i denti, costringendo così i muscoli facciali a replicare il movimento di un sorriso.
“Nella nostra ricerca abbiamo scoperto che quando il sorriso, anche “artificiale”, stimola l’amigdala, il centro emotivo del cervello, che rilascia neuro-trasmettitori per incoraggiare uno stato emotivamente positivo. Per la salute mentale, questo ha implicazioni interessanti. Se è possibile indurre il cervello a percepire gli stimoli come “felici”, allora possiamo potenzialmente utilizzare questo meccanismo per aiutare a migliorare la salute mentale “.
Lo studio ha replicato ed esteso i risultati dell’esperimento del sorriso a una gamma di altre espressioni facciali, come per esempio il cipiglio, e a stimoli visivi come immagini in movimento, che spaziano dalla visione di video di camminata triste alla visione di video di camminata felice, e tutti i risultati confermano che esiste un forte legame tra azione e percezione.
il dottor Marmolejo-Ramos afferma:
”In poche parole, i sistemi percettivi e motori sono intrecciati quando elaboriamo emotivamente gli stimoli”.
Quindi, come dice la stessa Amy Cuddy:
“Fake it ‘till you make it” (fingi finché non lo fai) o, meglio ancora, “Fake it ‘till you become it” (fingi finché non lo sei – fingi finché non lo diventi).
Buono a sapersi, particolarmente in momenti di difficoltà e di stress come quello attuale, dove tutti noi subiamo, in un modo o nell’altro, gli effetti della pandemia Covid 19.
Paola Velati