Sicuramente ti sarà capitato di notare, su te stesso e sui tuoi atleti o clienti, che ci sono “giorni sì”, in cui gli allenamenti sono più produttivi, tutto sembra semplice, i movimenti sono fluidi e i gesti sicuri ed efficaci, e “giorni no” in cui invece tutto diventa complicato.
Le tue abilità, le competenze e le energie, sembrano dissolte.
Cosa accade in quei “giorni no”?
Ho perso improvvisamente tutti gli schemi motori?
Le mie “skill”?
Da dove viene questa stanchezza?
È possibile che il mio stato di forma, da un giorno all’altro, sia talmente penalizzante da non permettermi un allenamento decente?”
Sei senz’altro una persona dotata di logica e la risposta sarà sicuramente no!
Cosa fa la differenza?
Vorrei portare la tua attenzione sullo stato d’animo…
Sì, hai capito bene!
Lo stato d’animo è fondamentale per vivere al meglio le nostre giornate ma gioca anche un ruolo insostituibile quando si parla di allenamento o performance sportiva.
In pratica, il “come ti senti” è strettamente correlato a quello che fai, come lo fai e al risultato che ottieni.
Le emozioni e la mente possono agire da vero catalizzatore e acceleratore di risultati, oppure diventare il più “efficace” dei freni.
Stato d’animo/Emozione
Prima di andare avanti vorrei chiarire un punto che spesso viene confuso: la differenza tra stato d’animo ed emozioni.
Premetto che sto semplificando un tema ben più complesso.
Le emozioni sono una reazione/risposta complessa a uno stimolo, immaginario o reale e hanno una durata breve.
Hanno una struttura multi-sistemica, caratterizzata da varie componenti:
- Aspetti fisiologici, cioè modificazioni corporee misurabili
- Aspetti cognitivi, cioè la valutazione cognitiva della natura dello stimolo e delle modificazioni fisiologiche stesse
- Pattern di azioni, per esempio la fuga o l’evitamento
Questo significa che la parte del nostro cervello responsabile, soprattutto delle emozioni primarie, è il cervello limbico (o cervello emotivo).
Lo stato d’animo, a differenza delle emozioni, permane nel tempo, ha un’intensità minore e, sempre semplificando, è il frutto di un’elaborazione “maggiormente” cognitiva, quindi dal modo in cui usi la mente, e anche dal tuo stato fisico.
Da tutto questo puoi facilmente intuire che i tuoi pensieri, cioè l’elaborazione cognitiva di cui sopra, influenzano concretamente il modo in cui affronti ogni situazione e i risultati che ottieni.
Ecco quindi cosa accade, molto probabilmente, in quei “giorni no”!
Una buona notizia
Imparare a gestire il tuo stato è possibile, ma non solo, è anche possibile apprendere come accedere allo stato emotivo desiderato nel momento in cui ti serve.
Il primo passo è sicuramente saperli riconoscere e diventare consapevole di quali sono per te gli stati potenzianti.
Tre punti importanti per lavorare sulla gestione dello stato emotivo sono:
- la fisiologia (quello che fai con il corpo)
- il focus (dove indirizzi la tua attenzione)
- il dialogo interno (quello che ti racconti)
Tre elementi importanti di cui parleremo nei prossimi articoli.
Nel frattempo aspettando il mio prossimo articolo, comincia a fare caso al tuo stato d’animo nei giorni in cui ti alleni ed annotalo nel tuo diario.
Anna Birollo