In questo momento molti di noi sono, o dicono di essere, in “smart” working”, e molti continueranno a farlo anche in futuro (leggi anche l’articolo Smart work o tutti in ufficio? ma è bene fare una precisazione.
Pensaci un momento, “smart” in inglese significa “sveglio, brillante, intelligente, astuto, elegante”. Dato il significato letterale del termine, mi viene da dire che la maggioranza delle persone non sia realmente in smart working, ma sia invece in “remote working”, perché lavora da casa esattamente con gli stessi orari dell’ufficio.
Remote ≠ Smart
Remote working significa timbrare il cartellino in remoto, da casa; “entri” a una determinata ora, “esci” a una determinata ora e hai la pausa pranzo a una determinata ora.
Smart working, al contrario dovrebbe significare lavorare da casa in modo intelligente e vi sono due possibilità, a seconda del tipo di lavoro e/o di rapporto professionale:
- la prima possibilità è quella di prevedere otto ore di lavoro, con una gestione del tempo funzionale sia al lavoro che alla vita privata. Per esempio, potresti decidere di cominciare a lavorare alle 11 e di recuperare quelle due ore in altri momenti della giornata;
- la seconda possibilità invece, come metro di misura non prende in considerazione il tempo ma i risultati. Quindi, il lavoro non viene misurato in funzione del tempo dedicato, ma in funzione degli obiettivi raggiunti.
Questa “piccola” differenza rappresenta una “grande differenza” in termini di qualità di vita, anche perché il lavorare da casa, come tutte le cose, comporta dei vantaggi ma comporta anche degli svantaggi.
Smart ≠ 24/7
È vero che lavori nel confort della tua casa, ma è anche vero che “paghi un prezzo”; l’isolamento, la mancanza di scambio e di confronto con i colleghi, i ritmi che “saltano”, la vita privata che si confonde con la vita professionale.
Per esempio, spesso succede che si finisca per “non staccare mai”; “tanto sono a casa” quindi finisco quello che sto facendo e quando alzo gli occhi dal computer sono già le nove di sera.
Il lavoro svolto in casa ha un impatto anche sulle relazioni personali. Per esempio, nel momento in cui sei in ufficio, sei in ufficio, stai lavorando e nessuno ha niente da recriminare, ma quando fai esattamente le stesse cose da casa, niente di più facile che sentirti dire “ma sei sempre al telefono!”.
Quindi, come sempre nella vita, c’è il rovescio della medaglia! Detto questo, è anche vero che i vantaggi del lavoro da casa potrebbero essere aumentati e gli svantaggi diminuiti se il lavoro da casa, invece che essere remote working fosse davvero smart working.
Smart working & HPO
Inoltre, il concetto dello smart working, inteso come qui sopra specificato, è del tutto coerente con i principi della nuova leadership e con le caratteristiche delle HPO. Le HPO, in inglese High Performing Organizations, si chiamano in italiano Organizzazioni Altamente Performanti e sono aziende in grado di produrre risultati sostenibili nel tempo, con una caratteristica speciale: la massima soddisfazione di tutte le persone coinvolte nell’organizzazione e con l’organizzazione stessa.
Lo scopo di questo articolo non è quello di definire la nuova leadership e/o le organizzazioni altamente performanti. Per questo rimandiamo al nostro portale che tratta questi argomenti ampiamente (vedi articoli sulla leadership e sulle HPO: La nuova Leadership e Organizzazioni Altamente Performanti).
In questa sede ci limitiamo a riassumere i due concetti così: le persone ti seguono efficacemente se lo fanno perché lo vogliono e non perché devono. Per far sì che ti seguano volontariamente, usando la metafora del viaggio, devi fare in modo che condividano la meta, il percorso, il mezzo di trasporto, le tappe, e così via.
Fuori dalla metafora del viaggio, significa che dovrai condividere le informazioni e il potere decisionale, perché quando le persone condividono le informazioni è più probabile che condividano le decisioni, e quando condividono le decisioni è più probabile che agiscano volontariamente sulle decisioni prese.
Coerentemente con tutto ciò, più le persone vengono responsabilizzate e più si comportano in modo responsabile, più le tratti da adulte e più si comportano in modo adulto, più ti fidi di loro e più loro si fidano di te.
Paola Velati