Quando processiamo le informazioni internamente, cioè quando pensiamo, usiamo i nostri 5 sensi: possiamo cioè vedere delle immagini, sentire dei suoni, provare delle sensazioni, “percepire” odori o sapori.
Possiamo quindi processare informazioni in modo visivo, auditivo, cinestetico, olfattivo o gustativo.
Quando dobbiamo dare significato a una parola, possiamo farlo in ognuno dei cinque canali sensoriali o in una combinazione di questi.
Richard Bandler e John Grinder, hanno notato che le persone muovono gli occhi in direzioni sistematiche e specifiche, in funzione di come stanno processando le informazioni.
Questi movimenti si chiamano accessi oculari e sono uno dei molti argomenti del corso NLP Practiotioner.
Perché osservare gli accessi oculari
I movimenti oculari di una persona, sono quindi degli indizi su come la persona stia processando le informazioni, su come le “immagazzini” nella propria memoria e su come, di conseguenza, si comporti.
Osservare attentamente gli schemi dei movimenti oculari di una persona ti consente quindi di capire come questa stia processando, internamente, le informazioni.
Vuoi capire come la persona stia processando le informazioni per svariati motivi:
- per poter ricalcare lo specifico processo di pensiero, parlare lo stesso linguaggio, adeguare il tuo comportamento a quello dell’altro così da rendere più fluida, semplice e veloce la comunicazione e creare rapport
- per poter verificare la congruenza della persona rispetto a ciò che sta dicendo.
Se una persona descrive un evento al quale ha partecipato, ad esempio, gli occhi della persona dovrebbero muoversi primariamente in alto a sinistra, in visivo ricordato.
Se gli occhi della persona andassero molto in alto a destra è possibile che la persona stia costruendo o ricostruendo alcuni aspetti dell’esperienza che sta descrivendo. Questo potrebbe dipendere da molti fattori. Potrebbe significare che la persona sia insicura, non ricordi esattamente, ma anche che non stia dicendo la verità. - consente di ‘elicitare’ (estrarre, comprendere) la strategia, e cioè la sequenza di operazioni interne ed esterne, che la persona sta utilizzando per fare quello che sta facendo, qualsiasi cosa sia (che stia prendendo una decisione, che stia imparando, che si stia motivando, etc.)
Lo schema nell’immagine che segue indica gli accessi oculari della maggior parte delle persone.
Una piccola percentuale di persone, particolarmente le persone mancine, inverte lo schema.
Questo significa che muovono gli occhi secondo uno schema speculare rispetto a quello dell’immagine.
Avranno quindi il costruito e il cinestesico alla loro sinistra e il ricordato e l’auditivo digitale alla loro destra. È anche possibile, anche se poco comune, trovare diverse combinazioni di questi.
Il modo più semplice di usare lo schema sopra riportato, è quello di sovrapporlo al viso del tuo interlocutore. In questo modo, quando lo vedrai guardare in una particolare direzione, visualizzerai anche “l’etichetta” di quel particolare accesso oculare.
Un esempio
Gli accessi oculari possono essere “forzati” attraverso le domande.
Se pongo al mio interlocutore una domanda del tipo: “Di che colore è il divano di casa tua”, per potermi rispondere, dovrà andare a recuperare l’immagine del divano in Visivo ricordato (Vr).
Ricorda però che siamo esseri umani e che nulla è così automatico.
Ad esempio, il tuo interlocutore, posto davanti alla domanda di cui sopra, potrebbe prima “andare” in Auditivo Digitale (dialogo interno), ripetendosi la domanda, e solo successivamente andare in Visivo Ricordato.
Tieni presente che molte persone hanno già i propri movimenti oculari collegati alle loro modalità rappresentazionali primarie.
Una persona con una preferenza molto visiva, potrebbe tendere a guardare in altro a destra o a sinistra, indipendentemente da quale modalità sensoriale sia presupposta dalla domanda.
Se chiedi a una persona di questo tipo di pensare alla sua canzone preferita, potrebbe visualizzare la copertina del Cd per poter ricordare il nome della canzone.
Una persona orientata cinestesicamente, potrebbe guardare verso il basso e verificare le proprie sensazioni per determinare qual è la sua canzone preferita.
Ricorda inoltre che le persone devono accedere con gli occhi solo quando l’informazione non è immediatamente disponibile.
Per fare un esempio semplice, se tu chiedessi a qualcuno come suona la sua stessa voce quando parla come Paperino, la prima volta dovrebbe accedere, ma se tu gli ripetessi la domanda, non avrebbe più bisogno di accedere con gli occhi perché l’informazione sarebbe già disponibile.
Lo schema degli accessi oculari
Visivo Costruito (VC)
Vedere immagini di cose mai viste prima, o vedere cose in modo diverso da come sono state viste prima. Risponde a domande come “Che aspetto avrai a 90 anni?”
Visivo Ricordato (VR)
Vedere immagini di cose viste prima nello stesso modo come sono state viste prima. Risponde a domande come “Che aspetto ha la tua giacca preferita?”
Auditivo Costruito (VC)
Ascoltare suoni mai uditi prima. Risponde a domande come “Come suonerebbe il tuo nome pronunciato al contrario?”
Auditivo Ricordato (VR)
Ricordare suoni uditi prima. Risponde a domande come “Qual è l’ultima cosa che ho detto?”
Cinestetico (In inglese kinesthetic K)
Provare sensazioni e/o emozioni. Risponde a domande come “Le tue mani sono fredde ora?”, “Come ti senti quando corri?”
Auditivo Digitale (AD)
Parlare con sé stessi. Risponde a domande come “Cosa ti dici spesso?”, “Recita la tua poesia preferita”.
Paola Velati